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Elettrotermia:

Arco voltaico

Dimensioni: cm3 (15 x 15 x 47)

Materiali: acciaio, ferro, carbone

Altri dati: ....

 

 

DESCRIZIONE:

L’arco voltaico fu ottenuto la prima volta dall’inglese Davy, nel 1803, per mezzo di una pila colossale di 2000 elementi. Fu lo stesso Davy a chiamarlo arco voltaico in onore del grande italiano.

Ponendo a contatto le punte di due cilindretti di carbone di storta (elettrodi), collegati con i poli di un generatore elettrico la cui f.e.m. non sia inferiore a 40 V, le punte si arroventano per effetto Joule essendo la resistenza molto grande nel punto di contatto. Staccate allora le punte di qualche millimetro, si forma nello spazio tra i due cilindretti una regione di vapore incandescente a forma di arco che emette luce vivissima, al punto che nelle lampade ad arco si devono usare globi diffusori smerigliati od opalizzati per ridurne il rendimento luminoso.

L’arco voltaico veniva usato nell’illuminazione e negli apparecchi da proiezione prima delle lampade ad incandescenza. E’ ancor oggi usato industrialmente per la fusione dei metalli, data l’alta temperatura che si produce.